GIORNO PER GIORNO VERSO LA PASQUA


Sabato Santo 11 aprile 2020

 

«Collocazione provvisoria»

di don Tonino Bello

 

Nel Duomo vecchio di Molfetta, c'è un grande crocifisso di terracotta. L'ha donato, qualche anno fa' uno scultore del luogo. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l'ha addossato alla parete della sagrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta: «collocazione provvisoria». La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell'opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata... «Collocazione provvisoria». Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce. La mia, la tua croce, non solo quella di Cristo...

Coraggio, fratello che soffri. La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre collocazione provvisoria. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane... Coraggio, fratello che soffri. C'è anche per te una deposizione dalla croce. C'è anche per te una pietà sovrumana. Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di
donna che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà, finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra assurdo... Tra poco,
il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.