29 marzo 2020 Messaggio del parroco

Care amiche e amici solo una parola all'inizio di questo giorno del Signore, una parola che vuole essere espressione di comunione in questo momento tra due parole ben più importanti del Papa Francesco e tra poco del Vescovo Lauro, alle 10 su Telepace Trento canale 601. E tutti ad accogliere la parola del Vangelo della messa di oggi.

La compassione di Gesù, il suo pianto per l'amico Lazzaro e per il dolore delle sue sorelle. Vogliamo metterci alla sequela di Gesù anche in questa compassione, in questo pensiero e nella preghiera per tutti gli ammalati, sono così vicini a noi qui, per i loro familiari che sono in ansia, per il personale che li assiste. 

Vogliamo non dimenticare i poveri che in questo momento sono ancora più poveri. Se vivremo così queste giornate, credo che possono essere davvero pasquali: sofferenza, croce, morte, ma anche vita e risurrezione. Per voce del Profeta Ezechiele Dio dichiara il suo impegno ad aprire le nostre tombe. chiediamogli che apra fin d'ora, subito la tomba in cui rischia di rinchiuderci il nostro egoismo o anche la paura. La preghiera, il pensiero per gli altri, la carità, siano la nostra risorsa di vita, già da subito vita nuova, di risorti. 

Un abbraccio a tutti voi, alle famiglie, ai bambini e agli anziani e buona domenica.

Don Severino parroco di Sant'Antonio e Sacro Cuore 


LITURGIA DELLA PAROLA
NELLA V DOMENICA DI QUARESIMA

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INTRODUZIONE E ESAME DI COSCIENZA
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.


Nel Giorno del Signore benediciamo il Padre, fonte di ogni bene. Oggi la nostra Comunità non può celebrare la S. Messa ma ciascuno può pregare sentendosi in comunione con tutta la chiesa. Disponiamoci con gioia alla lode divina e all’ascolto della Parola di Dio.


Segue un momento di riflessione silenziosa per l’esame di coscienza.

Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi.

LITURGIA DELLA PAROLA

Si possono trovare le letture qui

COMMENTO (Papa Francesco)

Il Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima ci narra la risurrezione di Lazzaro.
E’ il culmine dei “segni” prodigiosi compiuti da Gesù: è un gesto troppo grande, troppo chiaramente divino per essere tollerato dai sommi sacerdoti, i quali, saputo il fatto, presero la decisione di uccidere Gesù (Gv 11,53).
Lazzaro era morto già da tre giorni, quando giunse Gesù; e alle sorelle Marta e Maria Egli disse parole che si sono impresse per sempre nella memoria della comunità cristiana. Dice così Gesù: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno» (Gv 11,25). Su questa Parola del Signore noi crediamo che la vita di chi crede in Gesù e segue il suo comandamento, dopo la morte sarà trasformata in una vita nuova, piena e immortale. Come Gesù è risorto con il proprio corpo, ma non è ritornato ad una vita terrena, così noi risorgeremo con i nostri corpi che saranno trasfigurati in corpi gloriosi. Lui ci aspetta presso il Padre, e la forza dello Spirito Santo, che ha risuscitato Lui, risusciterà anche chi è unito a Lui.


Dinanzi alla tomba sigillata dell’amico Lazzaro, Gesù «gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. E il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario» (vv. 43-44). Questo grido perentorio è rivolto ad ogni uomo, perché tutti siamo segnati dalla morte, tutti noi; è la voce di Colui che è il padrone della vita e vuole che tutti «l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Cristo non si rassegna ai sepolcri che ci siamo costruiti con le nostre scelte di male e di morte, con i nostri sbagli, con i nostri peccati.
Lui non si rassegna a questo! Lui ci invita, quasi ci ordina, di uscire dalla tomba in cui i nostri peccati ci hanno sprofondato. Ci chiama insistentemente ad uscire dal buio della prigione in cui ci siamo rinchiusi, accontentandoci di una vita falsa, egoistica, mediocre. «Vieni fuori!», ci dice, «Vieni fuori!». E’ un bell’invito alla vera libertà, a lasciarci afferrare da queste parole di Gesù che oggi ripete a ciascuno di noi. Un invito a lasciarci liberare dalle “bende”, dalle bende dell’orgoglio. Perché l’orgoglio ci fa schiavi, schiavi di noi stessi, schiavi di tanti idoli, di tante cose. La nostra risurrezione incomincia da qui: quando decidiamo di obbedire a questo comando di Gesù uscendo alla luce, alla vita; quando dalla nostra faccia cadono le maschere. Tante volte noi siamo mascherati dal peccato, le maschere devono cadere! e noi ritroviamo il coraggio del nostro volto originale, creato a immagine e somiglianza di Dio.
Il gesto di Gesù che risuscita Lazzaro mostra fin dove può arrivare la forza della Grazia di Dio, e dunque fin dove può arrivare la nostra conversione, il nostro cambiamento. Ma sentite bene: non c’è alcun limite alla misericordia divina offerta a tutti! Non c’è alcun limite alla misericordia divina offerta a tutti! ricordatevi bene questa frase. E possiamo dirla insieme tutti: “Non c’è alcun limite alla misericordia divina offerta a tutti”. Il Signore è sempre pronto a sollevare la pietra tombale dei nostri peccati, che ci separa da Lui, la luce dei viventi.


PREGHIERE DEI FEDELI

Chiediamo al Padre di accogliere le nostre preghiere, e soprattutto chiediamogli di educare e rendere sempre più piena e radicale la nostra fede, affinché possiamo vivere da cristiani, uomini e donne redenti dal Cristo. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

- Perché la Chiesa non si stanchi di annunciare al mondo il valore unico ed insostituibile di ogni persona agli occhi di Dio, preghiamo.

- Per gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri e tutti i volontari, perché nella fede si impegnino a promuovere e a difendere la vita, preghiamo.

- Per gli anziani e per coloro che sono provati dalla malattia, perché al loro fianco trovino i “cirenei” dei nostri giorni per aiutarli a sopportare il peso della croce, preghiamo.

- Perché lo Spirito infonda in coloro che sono nel lutto per la perdita di una persona cara la consolazione di Dio e la speranza della vita eterna, preghiamo.

In un momento di silenzio, affido al Padre le preghiere che ho nel cuore.

PADRE NOSTRO...


COMUNIONE SPIRITUALE
Gesù mio, io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a te; non permettere che mi abbia mai a separare da te.
Eterno Padre, io ti offro il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo per il perdono dei miei peccati, in suffragio delle anime dei nostri defunti, delle anime del purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa.

PREGHIERA FINALE
Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue. Per Cristo nostro Signore.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. AMEN