Il Consiglio Pastorale è un organo congiunto delle Parrocchie S. Cuore di Gesù e Sant'Antonio di Padova. Lo scopo è quello di aiutare il Parroco nel “favorire l'evangelizzazione e la comunione nella parrocchia” (Statuto del CPP – 21.03.2011).

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale si riunisce periodicamente: è possibile chiedere al Parroco la visione del verbale delle riunioni.


Rinnovo del Consiglio Pastorale Interparrocchiale

L'ultima elezione ha avuto luogo sabato 27 e domenica 28 novembre 2021 nelle Parrocchie Sant’Antonio e Sacro Cuore di Gesù. I risultati sono disponibili qui Risultati elezioni CPP 2021-2026.


Statuto del Consiglio Pastorale Interparrocchiale 

Costituzione
1. Nello spirito del Concilio Vaticano II e tenuto conto delle norme del Codice di Diritto Canonico e del XIX Sinodo Tridentino, è costituito nelle Parrocchie Sant’Antonio di Padova e Sacro Cuore di Gesù, Arcidiocesi di Trento, il Consiglio pastorale parrocchiale. Esso si riunisce alternativamente presso le case parrocchiali. Ha sede presso l’abitazione del Parroco, attualmente in via Sant’Antonio, 22.

Natura
2. Il Consiglio pastorale interparrocchiale rappresenta ed esprime coralmente la varietà e l’unità dei carismi, dei ministeri e degli stati di vita presenti nella comunità cristiana. Come tale è strumento di partecipazione e corresponsabilità di tutti i battezzati nell’azione pastorale delle parrocchie. Il suo primo compito è quello di testimoniare l’unità ecclesiale, dinamica nel suo stesso essere e agire.

Compiti
3. Al Consiglio pastorale parrocchiale spetta studiare, valutare e proporre conclusioni operative su tutto ciò che riguarda le attività pastorali della Parrocchia, o rispettivamente dell’Unità pastorale. I temi propri del Consiglio sono quelli attinenti alla vita della comunità cristiana e alla sua missione di annuncio, celebrazione, testimonianza. Il Consiglio pastorale parrocchiale, in sintonia con il Piano pastorale diocesano, ha il compito anzitutto di favorire l’evangelizzazione e la comunione nella parrocchia, nell’U.P. e nel decanato con il:

1. promuovere i carismi e ministeri nella loro pluralità e unità;
2. impostare quindi una pastorale d’insieme che li valorizzi, suscitando collaborazione tra realtà pastorali e associative e inquadrando in prospettiva unitaria le varie iniziative;
3. programmare l’attività pastorale, in rapporto alla realtà locale letta alla luce del Vangelo;
4. sostenere la pastorale giovanile, compresa la proposta vocazionale al ministero presbiterale e alla vita religiosa e missionaria;
5. attualizzare i Piani diocesani secondo le esigenze locali e studiare collegamenti con l’attività pastorale interparrocchiale e decanale;
6. verificare l’effettiva attuazione dei programmi.
Tutto questo

a) nell’ambito dell’annuncio
* curare l’annuncio e l’ascolto della Parola di Dio, programmando iniziative di evangelizzazione e catechesi;
* promuovere la formazione dei catechisti;
* suscitare sensibilità e collaborazione missionaria.

b) nell’ambito della celebrazione
* curare la partecipazione consapevole e attiva all’azione liturgica, la valorizzazione della domenica e l’educazione alla preghiera di tutti i battezzati;
* promuovere la formazione di ministri straordinari della Comuione e dei gruppi liturgici.

c) nell’ambito della testimonianza
* curare la formazione costante alla carità, alla sollecitudine per gli ultimi, all’impegno nel lavoro e nel sociale, anzitutto attraverso la Caritas;
* promuovere opere di carità materiale e spirituale.

d) inoltre, in relazione ai suddetti compiti, il Consiglio pastorale parrocchiale
* affronta con spirito missionario anche i problemi del territorio;
* cura il dialogo e la collaborazione con gli organismi civili e gli enti pubblici.

4. Il Consiglio pastorale parrocchiale
- elegge il Comitato di Presidenza (cfr. art. 7);
- sceglie propri rappresentanti significativi nel Consiglio pastorale decanale e studia i pareri da portare in quella sede;
- è consultato circa la composizione del Consiglio parrocchiale per gli Affari economici e promuove nella comunità, insieme con tale Consiglio, il sostegno economico alla Chiesa;
- in relazione all’avvicendamento del clero, può esprimere all’Ordinario le necessità della parrocchia.

Composizione
5. Il Consiglio pastorale parrocchiale è composto da fedeli dei quali siano noti la fede, la comunione con la Chiesa, i buoni costumi e la saggezza. Il tono di un Consiglio pastorale è dato, infatti, dalla sensibilità e formazione cristiana dei suoi componenti e dalla loro coscienza del ruolo nella Chiesa. Perché sia veramente un organismo ecclesialmente vivo e utile per la vita della comunità, è opportuno che in esso si rispecchino le diverse sensibilità presenti in parrocchia o nell’U.P. Il Consiglio pastorale parrocchiale è composto da:
a) i componenti di diritto e precisamente il Parroco, il Vicario (se presente), il Diacono, un rappresentante delle Comunità religiose presenti sul territorio;
b) N° 24 adulti e giovani in ragione del loro impegno ecclesiale (12 della comunità di Sant’Antonio e 12 della comunità del Sacro Cuore di Gesù; in particolare per ogni parrocchia 4 rappresentanti dei gruppi, 2 giovani (da 18 a 28 anni) e 6 eletti;
c) N° 2 possono essere nominati dal Parroco in ragione del servizio pastorale.

Elezioni
6. Il voto viene espresso con scheda personale su candidati dei quali si è potuta verificare la disponibilità e che mostrino una presenza attiva nelle assemblee ecclesiali e nel cammino di fede proposto e sostenuto dalle comunità.

Presidenza
7. Presidente del Consiglio pastorale parrocchiale è il parroco, assistito da un Comitato di Presidenza, composto di N° 2 consiglieri designati dal Consiglio. Tra di essi il parroco sceglie il/la Vicepresidente e un/una Segretario/a.

8. Spetta al Parroco o, a suo nome, al Vicepresidente
- convocare, presiedere e animare le riunioni, avvalendosi eventualmente di qualcuno a questo abilitato;
- seguire l’esecuzione delle decisioni.

9. Il Comitato di Presidenza
- ordina e promuove le attività del Consiglio;
- propone il calendario delle riunioni;
- predispone l’Ordine del giorno;
- vigila sull’attuazione delle decisioni prese.

10. Il Segretario, a nome della Presidenza
- predispone le sedute e ne redige i verbali;
- invia le convocazioni e le comunicazioni;
- è responsabile della documentazione e dell’archivio;
- cura le notificazioni del lavoro svolto alla comunità.

Riunioni
11. Il Consiglio pastorale parrocchiale si riunisce, nei limiti del possibile, ogni mese, o almeno quattro volte all’anno, secondo un calendario preordinato all’inizio dell’anno pastorale. Può essere convocato in sessione straordinaria ogniqualvolta la Presidenza lo ritenga opportuno o lo chieda un terzo dei membri.
La convocazione e l’ordine del giorno devono essere recapitati almeno cinque giorni prima della sessione.
Le sedute sono valide se almeno la metà più uno degli aventi diritto è presente.
Per argomenti specifici, alle sedute del Consiglio possono essere invitati, senza diritto di voto, esperti o consulenti. Nel caso delle U.P. e delle parrocchie associate, vi saranno riunioni per le singole parrocchie almeno secondo necessità.

12. Le riunioni iniziano con un momento di preghiera, ispirata alla Parola di Dio.
Le sedute sono guidate da un moderatore, scelto tra i membri della Presidenza. Oggetto della trattazione sono, di norma, solo gli argomenti previsti nell’Ordine del giorno.
Ogni consigliere è tenuto ad esprimere il suo parere con senso di responsabilità e di ecclesialità, dopo aver approfondito i temi all’ordine del giorno. È auspicabile che la trattazione e la discussione, attraverso un dialogo franco e rispettoso, portino a maturare conclusioni che ottengano un consenso possibilmente unanime.
Per verificare gli orientamenti può essere richiesto il voto aperto o segreto. Le votazioni riguardanti persone si fanno sempre a scheda segreta. La maggioranza richiesta per elezioni è quella semplice (metà più uno dei voti). Non sono ammesse deleghe. Ogni Consigliere può esporre al Comitato di presidenza argomenti da discutere in seguito.

13. Proprio per il fatto che il Consiglio è un organo consultivo, anche se non deliberativo, il Parroco e gli organismi parrocchiali sono tenuti a chiederne il parere circa le questioni più importanti e non possono, senza una ragione prevalente, discostarsene.

14. La comunità parrocchiale deve essere informata sulle attività e le scelte operate dal Consiglio, ma senza manifestare le posizioni assunte dai singoli componenti. Un’assemblea parrocchiale, da convocare almeno una volta all’anno, è l’opportunità, oltre che per informare la comunità, anche per individuarne meglio i problemi e raccogliere istanze.

Commissioni
15. Allo scopo di studiare, promuovere e coordinare iniziative pastorali di settore, il Consiglio pastorale parrocchiale può istituire Commissioni formate da membri del Consiglio con esperti e rappresentanti designati ad hoc di ministeri od organismi qualificati. Le Commissioni vengono designate dal Consiglio e fanno riferimento alla Presidenza che ne nomina i responsabili.

Durata
16. Il Consiglio pastorale parrocchiale dura in carica cinque anni e permane anche con l’avvicendamento del parroco. Viene rinnovato alla data stabilita dall’Ordinario diocesano, contemporaneamente con gli altri Consigli parrocchiali della Diocesi.
I Consiglieri che durante il mandato rinunciano, o sono impossibilitati a continuare o comunque decadono dall'incarico (ad esempio per tre assenze consecutive non giustificate), vengono sostituiti da persone designate dal Consiglio pastorale.


Approvato nella seduta congiunta dei Consigli Pastorali Parrocchiali delle parrocchie di Sant’Antonio di Padova e del Sacro Cuore di Gesù del 21 marzo 2011.